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venerdì 9 maggio 2008

Un valore: la memoria!

Non dimentichiamo cos'è il terrorismo e le loro vittime!




Il 9 maggio di 30 anni fa moriva Aldo Moro, il suo cadavere venne ritrovato nel bagagliaio di una Renault 4 in via Caetani, tra piazza del Gesù, sede della Dc, e via Botteghe Oscure, quartier generale del Pci, il presidente Moro "fu freddamente ucciso con disumana ferocia da chi tentava inutilmente di impedire un programma coraggioso e lungimirante". Aldo Moro è stato cinque volte Presidente del Consiglio dei ministri e presidente del partito della Democrazia Cristiana, venne rapito il 16 marzo 1978 ed ucciso il 9 maggio successivo da appartenenti al gruppo terrorista delle Brigate Rosse. Moro è stato uno dei pochi "veri" uomini politici italiani, era un mediatore capace e abile, come pochi, nella gestione e nel coordinamento delle correnti politiche esistenti all'interno della DC. Convinto sostenitore della forma di coalizione politica del cantrosinistra, fu ostacolato quasi da tutti, perfino dai conservatori delle così dette "file clericali", tanto che il 16 marzo del 1978, dopo notizia del rapimento dell'Onorevole Aldo Moro per mano delle Brigate Rosse, il Cardinal Siri commenterà la notizia dicendo: "Ha avuto ciò che si meritava". Militò con Giulio Andreotti, nella Federazione Universitaria Cattolica Italiana, della quale fu presidente nazionale dal 1938 al 1941. Nel 1943, con l'aiuto di alcuni amici fondò un periodico, chiamato "La Rassegna", che purtroppo, uscì fino al 1945. Nel 1945, dopo essersi sposato, diventò presidente del Movimento Laureati dell'Azione Cattolica e direttore della rivista "Studium". Nel frattempo, aveva iniziato ad interessarsi di politica, inizialmente mostrò attenzione alle componenti della "destra" socialista, successivamente però, il suo forte credo cattolico lo trasportò verso il movimento democristiano, del quale ne fu fondatore, da subito lasciò trapelare la sua tendenza democratico-sociale, aderendo alla componente dossettiana, avvero la "Sinistra della DC". Nel 1946 divenne vicepresidente della Democrazia Cristiana e fu eletto all'Assemble Costituente, entrò a far parte della Commissione che si occupò di redigere il testo costituzionale. Nel 1948 fu eletto deputato al parlamento, ricevette la nomina a sottosegretario agli esteri nell' ufficio di gabinetto di De Gasperi (altro grande pilastro della politica italiana che "fu"). Fu professore di diritto penale all'Università di Bari e nel 1953 fu rieletto alla Camera, ove fu presidente del gruppo parlamentare democristiano, nel 1955 fu ministro di Grazia e Giustizia nel governo Segni e l'anno dopo risultò tra i primi eletti nel consiglio nazionale del partito durante il VI congresso nazionale del partito. Da Ministro della Pubblica Istruzione nei due anni successivi, con i governi Zoli e Fanfani, introdusse lo studio dell'educazione civica nelle scuole (oggi scomparsa, e ne paghiamo le conseguenze di un paese incivile), nel 1959 ebbe affidata la segreteria del partito durante il VII congresso nazionale, nel 1963, fu trasferito all'Università di Roma, titolare della cattedra di Istituzioni di Diritto e Procedura penale presso la Facoltà di Scienze Politiche. Fino al 1968 ricoprì la carica di Presidente del Consiglio alla guida di governi di coalizione con il Partito Socialista Italiano, insieme agli alleati tradizionali della DC: i socialdemocratici ed i repubblicani. Dal 1969 al 1974, ebbe l'incarico di ministro degli Esteri, per poi divenire nuovamente presidente del consiglio fino al 1976. Nel 1975 il suo governo conclude il Trattato di Osimo, con cui si sanciva l'appartenenza della Zona B del Territorio Libero di Trieste alla Jugoslavia.Nell'agosto del 1975 Pier Paolo Pasolini lanciò un appello dalle colonne del Corriere della Sera, affinchè venisse pocessata pubblicamente la DC, Aldo Moro rispose con un lungo discorso al parlamento, in cui difese l'operato della DC e dei suoi uomini, pronunciando la famosa frase: "Non ci lasceremo processare in piazza".Grazie a questi avvenimenti fu uno dei leader politici a cui prestarono maggior attenzione al progetto del "Compromesso storico" di Enrico Berlinguer, che nell'anno precedente pubblicamente aveva fatto lo strappo con Mosca, rendendosi quindi accettabile agli occhi democristiani. Il segretario nazionale del Partito Comunista Italiano aveva infatti proposto una innovativa solidarietà politica fra i Comunisti, Socialisti e Cattolici, in un momento di profonda crisi economica, sociale e politica in Italia. Agli inizi del 1978 Aldo Moro, allora presidente della Democrazia Cristiana fu l'esponente politico più importante fra coloro che individuarono una strada percorribile per un governo di "solidarietà nazionale" che includesse anche il PCI, sia pure senza suoi ministri nella prima fase di attuazione. Nel giorno della presentazione del nuovo governo guidato da Giulio Andreotti, il 16 marzo 1978, l'auto che trasportava Aldo Moro dalla sua abitazione alla Camera dei Deputati fu intercettata in via Mario Fani da un commando delle Brigate Rosse, in pochi secondi, i terroristi uccisero la scorta e sequestrarono il presidente della Democrazia Cristiana, dopo una prigionia di 55 giorni il cadavere di Aldo Moro venne ritrovato il 9 maggio nel cofano di una Renault 4 a Roma, nell'ormai famosa via Caetani.

Faber & Fede (furiosa!)



Un pò di "storia" per tutti coloro che non sanno chi sia stato ALDO MORO (molti ragazzi intervistati da "Matrix" non sapevano chi fosse...) Per questo vi invitiamo a vedere la fiction di canale5 in onda venerdì 9 e domenica 11 maggio.

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