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martedì 7 febbraio 2012

Macef 2012, calo del 6,3% ma a vincere è il Sud.


Instabilità e incertezza hanno caratterizzato questa 92esima edizione della storica Fiera Internazionale della Casa di Milano, il Macef. Le cause di questo forte calo non è solo imputabile alla crisi economica che ha messo in ginocchio i mercati mondiali, ma anche alla gestione e all'organizzazione visti i forti aumenti dei costi degli spazi espositivi e la mancanza di diversi servizi.

Fra i temi del 2012 troviamo fiori, foglie e tanto vintage, ma a vincere è la qualità e la bellezza indipendentemente dal prezzo. Forte interesse hanno suscitato le creazioni dello spazio “Arte Giovani”, dedicato alla presentazione, alla ricerca di produttori interessati e all'esposizione dei prototipi di progetti ideati e creati da giovani speranzosi di vedere le proprie idee prodotte e lanciate sul mercato.

Anche la Sicilia era presente con un ampio spazio dedicato alla sua imprenditoria e nonostante la qualità dei prodotti presentati questo non ha suscitato grande interesse nei visitatori, forse dovuto ad una mancanza di innovazione e originalità.

Per questo 2012 saranno i fratelli napoletani a riscattare fortemente le bellezze meridionali con “Terre di Scirocco”. Una giovane azienda di San Giorgio a Cremano (Napoli). A caratterizzare i loro prodotti sono l'originalità del design e la lucentezza dei colori. Un rapporto qualità prezzo che non ha pari se pensiamo che la produzione è totalmente italiana, ogni pezzo viene interamente confezionato a mano e senza l'utilizzo di stampi, regalandogli un pregio di unicità.

“Dopo anni di studi e sperimentazioni sulle maioliche si è riusciti ad arrivare a un prodotto oggi richiesto e apprezzato in tutto il mondo” è il commento di uno dei due titolari di questa straordinaria officina partenopea.

È bastato un semplice sguardo per farsi travolgere dal fascinoso mondo surreale gremito di colori, immagini, linee e colori che stimolano la preziosità, l’unicità e l’originalità di ogni singolo prodotto.

Questo cocktail di emozioni, immagini, sapori e suoni degni eredi di una millenaria arte è servito da trampolino di lancio per il mercato mondiale. Ogni pezzo è intriso di una popolare magia e di un arcano fascino che lo rende unico e prezioso. Un’arte nobile della manualità che man mano stiamo perdendo, ma che laddove sopravvive riesce ancora a regalarci intense emozioni.

Michele Starvaggi

sabato 21 gennaio 2012

Si spegne il “Sorriso dell’Ignoto Marinaio”

Muore dopo una lunga malattia il Maestro Vincenzo Consolo, uno dei più grandi Narratori italiani contemporanei, lasciando un triste vuoto nell’ormai logoro panorama culturale italiano.

Vincenzo Consolo, noto scrittore siciliano nato nel 1933 a Sant’Agata di Militello (ME), ci ha regalato grandi opere come “il sorriso dell’ignoto marinaio” dove racconta della rivolta contadina di Alcara Li Fusi (ME) durante il passaggio dal regime borbonico a quello unitario, “Nottetempo casa per casa” (Premio Strega nel 1992), “Retablo”, “Le pietre di Pantalica”, “Lo spasimo di Palermo” e “Lunaria”.

La sua scrittura “sperimentale” non riesce a trovare simili in quanto si contempla in una narrazione mixata di prosa, memoria storica, arcaismi e forti infiltrazioni dilettali, volta ad un’attenta – quasi spasmodica- ricerca linguistica.

Vincenzo Consolo era un innamorato della sua meravigliosa Sicilia, e come tutti gli innamorati, ne sapeva scovare gioie e dolori senza mai disfarsi, anzi, amandola sempre più. Nell’innestare arcaici vocaboli nel panorama linguistico italiano, Consolo, cercava di farli rivivere, con i propri odori, con le proprie sensazioni con i propri sentimenti.

Immancabile nei suoi capolavori una particolare percezione “del male di vivere”, un malessere che si interroga continuamente sulla propria esistenza trascendentale e sul proprio destino, un malessere che si alimenta nella sofferenza e si spegne con la naturale vittoria della morte su tutto.

La sua estenuante corsa dell’esistenza è stata caratterizzata anche da una lunga e duratura collaborazione con la famosa casa editrice Einaudi e con la RAI.

Vincenzo Consolo ha saputo vivere e lottare da giovane ribelle fino alla fine dei suoi giorni rimarcando e gridando i propri ideali, ha parlato di religione come cultura dello spirito senza nasconderne l’ottusità di una certa branca culturale cattolica, di palesi e aberranti inesattezze sulla storia del potere, di rivolte contadine, di mafia e antimafia, di politica e antipolitica.

Illuminato dal Poeta Lucio Piccolo di Calanovella durante le sue visite nella residenza estiva dei Piccolo a Capo d’Orlando, dal suo grande amico Leonardo Sciascia, come dagli scritti di Pasolini, Vittorini, Verga e Gadda, Vincenzo Consolo è stato un figlio modello di un’Italia intellettualmente sana che rimpiangeremo.

Voglio offrire un addio al Grande Maestro ricordando una celebre frase tratta dal libro “il sorriso dell’ignoto marinaio”:

« Tutta l'espressione di quel volto era fissata, per sempre, nell'increspatura sottile, mobile, fuggevole dell'ironia, velo sublime d'aspro pudore con cui gli esseri intelligenti coprono la pietà. »

Michele Starvaggi

lunedì 10 gennaio 2011

"Il Coraggio di Vivere" di Michele Starvaggi



Quello che caratterizza lo scritto di Michele Starvaggi è lo stile, del tutto nuovo, fresco, diretto e immediato. Uno scritto che evoca situazioni emozionali azzeccate, riesce a creare un mix di sentimenti, emozioni, sorrisi e lacrime del tutto nuove. In una prima parte del romanzo i personaggi e luoghi sono incastonati in un contesto solare e ricco di piacevoli colpi di scena, la seconda parte di contraddistingue sia per gli elementi di prosa che per l’evolversi degli eventi tragici, fino ad arrivare a un finale del tutto inaspettato. Interessante l’elemento prosa, le parole si collocano in una naturale sequenza descrittiva che non lascia dubbi sullo stato d’animo dell’uomo che sta per giungere al termine dei suoi giorni. In particolare, alcuni tratti ricompongono la visione della triste realtà e del momento in cui è stato inspirato e creano un’immagine composta di termini concreti, controllati e definiti nei versi. Non è una parola evocativa o visionaria, perché il destino non lascia che amaro e pesante lo stato d'animo e induce a una decisiva e diretta riflessione. L’increscere della tragicità nel narrato avviene con una gradualità tale, che, a metà dell’opera, si percepisce l’impressione di essere stati proiettati nella storia stessa quale parte integrante del loro contesto, tale da provare sensazioni ed emozioni forti per la loro vicenda. L’illustrazione del narrato compone le immagini sulle parole, riuscendo a definire un insieme di sensazioni che riaffiorano dalle pagine facendo sentire il lettore parte narrata.
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Descrizione quinta di copertina:
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Michele, strampalato sognatore, rientrando dal lavoro conosce, dopo averla investita con l’auto in una folle retromarcia, Giada infermiera del policlinico Gemelli di Roma. Una storia d’amore, un incidente, due tentati omicidi, un viaggio, due terribili malattie e un destino beffardo faranno da sfondo alla storia dei due protagonisti. Un’opera che snoda le sue fitte trame fra l’incantevole città di Roma e la Sicilia. Uno scritto evocativo che crea con immagini e parole, la suggestione delle città di Messina, Brolo e Capo d’Orlando. Ognuno di noi nasce con un destino predefinito. Un inizio e una fine dei giochi. Sarà il destino burlone del tempo a tessere le sue fitte maglie sulla trama della vita dei due protagonisti. Nessuno può cambiare il loro destino, sono vittime di un fato già deciso. Un romanzo ispirato a una storia vera che ci racconterà, in chiave comico-drammatica, quanto la vita sa essere più intrigante di qualsiasi narrazione.
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martedì 15 giugno 2010

NON HO PAROLE PER COMMENTARE QUESTO SCHIFO!

Non posso dire di non sentirmi più italiano vedendo queste immagini, dico solo che mi dissocio da questa gente. Pensando diversamente sarei alla loro pari! Io sono siciliano e in petto ho un cuore carico di dignità e rispetto umano. Di una cosa sono certo, non guarderò più una partita dell'Italia e nemmeno una partita di qualsiasi altra squadra, sono indignato e schifato dalla classe politica che non ci rappresenta e adesso anche di tutto il resto.. Calcio, tv, giornali e giornalisti servi e schiavi di una realtà che non è mia e che non mi rappresenta.
Un abbraccio di cuore a TUTTE LE VITTIME ITALIANE SENZA ALCUNA DISTINZIONE!

giovedì 3 giugno 2010

"LA PAGINA N. 84" di Enrico Caruso



"LA PAGINA N. 84"
di Enrico Caruso


Una giornata cupa e un'intensa pioggia nella città di Roma danno inizio alla corsa incessante del destino che travolgerà Emma e Marco. Eventi esoterici mettono a dura prova Emma, svelandole parte dei segreti custoditi gelosamente da colui che ha scritto la vita di ognuno di noi. Essere aggrappata a quel bacio non dato con tutte le sue forze, scoprire di avere una sorella, avere dei sogni premonitori e una storia di mezzo, saranno gli eventi che le riveleranno l'illusione di un attimo che potrebbe tramutarsi nella realtà di sempre, cioè Marco. Emozioni, tribolazioni, sensazioni e amore, sono un misto di spezie sconosciute che vengono assorbite da Emma e Marco in questo romanzo mozzafiato...

“Un rimpianto del passato che ti farà vivere il futuro!
Il passato di Emma e Marco, adesso era solo un ricordo lontano che però si ripercuoteva sul loro presente come una furia senza tregua, come una fiera in cerca della sua preda”.
Il destino ripercorreva le pagine scritte senza fermarsi un attimo, senza riflettere sui desideri altrui e senza intimorirsi del libero arbitrio che lo sfidava. Il destino fondendosi con la realtà fa si che le emozioni si sfiorino con gli eventi dando vita all’illusione di un attimo che potrebbe trasformarsi nel desiderio di una vita…!

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