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venerdì 30 maggio 2008

Storia di un gabbiano fortunato

Una storia che merita di essere raccontata, qualche giorno fa un gruppetto di ragazzi trova, sulla spiaggia di Capo d’Orlando, un gabbiano in evidente stato di difficoltà non essendo in grado di spiccare il volo. Evidentemente il senso civico e l’amore verso gli animali spingono questi ragazzi a prelevare l’animale e portarlo nel più vicino ambulatorio veterinario. Sarà il dott. Carmelo Luzio Alfieri a prestare le prime cure al fortunato gabbiano “Jonathan”. Dopo una prima diagnosi, fortunatamente non grave, e le prime cure “Jonathan” riacquista le forze ed è nuovamente in grado di volare, qualche ora più tardi verrà riportato in spiaggia dove è potuto ritornare alla vita di sempre. Un doveroso grazie a SCAFFIDI DARIO, LIMONCELLI GIOVANNI, ORITI ALBERTO, FABIO BASILIO, LAZZARO SIMONE e MARANO MAURIZIO che hanno trovato il gabbiano ferito.

Faber

mercoledì 28 maggio 2008

Tartaruga a due teste trovata in Giappone

MORIYAMA - Si chiama Takara ed è una tartaruga speciale: non è un prodotto della fantascienza o di un particolare tipo di innesto, è semplicemente una tartaruga che la natura ha voluto con due teste. Curiosava tranquilla nel parco vicino la scuola elementare Hinagiku di Moriyama, in Giappone, quando un piccolo alunno l'ha notata in un'aiuola e ha deciso di chiamarla Takara. «Si tratta di una vera rarità, un miracolo della natura» assicurano gli esperti. La particolarità della piccola tartaruga non sarebbe una deformazione dovuta agli alti livelli di inquinamento, ma si tratta piuttosto una semplice stranezza del mondo animale. BESTIALE NO??

Faber

martedì 27 maggio 2008

"un profumo diverso, quello di una rosa blu"


Lo staff dell'Orlandino Furioso vi invita a destinare il 5X1000 all' A.N.F.A.S.S. di Patti Marina, affichè, in un domani non molto lontano, anche TU possa essere quel "mattone" che ha costruito il
"Villaggio della Speranza"!

"Sono poche le cose che nella vita di un uomo possano renderlo fiero della propria esistenza, questa è una di quelle, non perdere quest'occasione!"

sabato 24 maggio 2008

"Perchè quel sorriso rimanga per sempre"


Palermo 23 Maggio 1992, questa è una data che evoca uno dei più tristi ricordi della cronaca italiana, perchè in questa data muoiono Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta in uno degli attentati più feroci e vigliacchi della storia. Dimenticare quelle immagini è impossibile, le sensazioni di sconforto per la brutalità dell'atto, l'angoscia, il senso di impotenza, il disgusto, la tristezza, la rabbia, sono ancora vive nell'immaginario colettivo, ed oggi come ieri arrivano come una pugnalata. Personalmente provo ancora rabbia, a 16 anni dalla strage di Capaci e di quella di Via d'Amelio in cui persero la vita Paolo Borsellino e la sua scorta, rabbia che si alimenta quando, il primo politico italiano di turno si permette di infangare la memoria di coloro che sono stati e saranno sempre motivo di "ORGOGLIO" per tutta l'Italia "civile", in quanto "VERI SERVITORI DELLO STATO".
Dichiarare "eroi" gente come Vittorio Mangano è infangare la memoria di "TUTTE" le vittime della mafia, che adesso come allora non hanno la possibilità di difendersi, scusate il mio disgusto per tali affermazioni, ma, a mio avviso, è oltraggioso paragonare le vittime della mafia ad un uomo che fu condannato per associazione mafiosa.
Voglio concludere ringraziando, umilmente, tutti coloro che, con coraggio, si sono battuti e si battono contro la Mafia, mettendo a rischio uno dei doni più grandi che abbiamo, "LA VITA".

Faber

giovedì 22 maggio 2008

Ciao Padre Vittorio!


A poca distanza di tempo, la cittadina Orlandina perde un'altro "pilastro" culturale e sociale, Padre Vittorio Casella, padre spirituale, uomo di cultura, e di grande spirito solidale, che mai sarà dimenticato da tutta la comunità orlandina e da quelle limitrofe.
Come sempre lo staff dell'orlandino furioso si mantiene distante dalle cronache, ma era doveroso un saluto a colui che per molti anni guidò e coltivò con grande impegno la spiritualità orlandina.
Padre Vittorio, ti salutiamo con grande affetto.

Lo staff dell'orlandino furioso

domenica 18 maggio 2008

Riflessioni senza firma

Spesso mi domando quale sia il confine tra noi e gli altri.
Chi sono gli altri? Gli amici?Le persone con cui condividiamo qualcosa o quelle con cui invece non sentiamo proprio di avere niente in comune? Quindi anche i nemici sono altri.
Chi ci rispetta, ma anche chi puntualmente infrange il labile confine dell'educazione e della morale è "altro", giusto perchè essere vivente. Allora che fare in mezzo a tutta questa varietà di "altri"?
Conformarsi?Conviverci?
Io mi sono sempre sentita diversa dagli "altri"...che sia un bene o un male non lo so... ma sinceramente più mi guardo attorno e più sono contenta di aver scelto questa strada...
Se ci fossero più persone che si distaccassero dal peggio e cercassero di conseguire da soli il meglio...forse il mondo girerebbe al contrario...MA CHI DICE CHE NON SAREMMO TUTTI PIU' FELICI?

giovedì 15 maggio 2008


XVII

Non t'amo come se fossi rosa di sale, topazio
o freccia di garofani che propagano il fuoco:
t'amo come si amano certe cose oscure,
segretamente, tra l'ombra e l'anima.
T'amo come la pianta che non fiorisce e reca
dentro di sé, nascosta, la luce di quei fiori;
grazie al tuo amore vive oscuro nel mio corpo
il concentrato aroma che ascese dalla terra.
T'amo senza sapere come, né quando, né da dove,
t'amo direttamente senza problemi né orgoglio:
così ti amo perché non so amare altrimenti
che così, in questo modo in cui non sono e non sei,
così vicino che la tua mano sul mio petto è mia,
così vicino che si chiudono i tuoi occhi col mio sonno.

PABLO NERUDA


A volte è difficile amare chi ci sta accanto. Donare amore, che sia amicizia, che sia affetto, che sia legame per tutta la vita è una delle cose più impegnative e difficili che l'uomo deve affrontare.
Se saprai alimentare e proteggere la fiammella dell' amore nel tempo, essa crescerà, fino a divantare una luce accecante, altrimenti essa si spegnerà, lasciando solo il fastidioso odore della miccia bruciacchiata.

Faber

martedì 13 maggio 2008

THE VOICE - IL GRANDE "FRANK SINATRA"


Attore e cantante americano ma di origini liguro-siciliane. Nato a Hoboken, nel New Jersey, il 12 dicembre 1915, si è spento il 15 maggio 1998. Fonti non confermate dicono che sia stato lui stesso, a suo modo, come recita la famosa My Way, a staccare la spina della macchina che lo teneva in vita, salutando con un dolce ma stanco sorriso sua moglie Barbara. Frank Sinatra vive un'infanzia dura e umile, la madre Dolly, fa la levatrice, mentre il padre Marty era un pugile dilettante e un pompiere di origini siciliane. Sin da ragazzino è costretto dalle esigenze economiche a fare i lavori più umili, crescendo per la strada e non sui banchi di scuola, prima fa lo scaricatore di porto e poi l'imbianchino. A sedici anni crea una band tutta sua band, i Turk, fu l'inizio di una nuova vita, Frank Sinatra da quì in poi passerà alla storia come "The Voice", per il suo inconfondibile carisma vocale. Durante la sua carriera incide 2 mila e 200 canzoni per un totale di 166 album, inoltre si dedica, avendo anche li grande fortuna, al grande schermo, forse perchè, proprio, la sua vita privata era paragonabile a qulcuno dei suoi tanti film di successo, essendo un famoso latin lover, per questo si sposerà quattro volte con Nancy Barbato, Ava Gardner, Mia Farrow e l'ultima moglie Barbara Marx che resterà al suo fianco dal 1976 fino alla sua morte. Da sempre vicino alle cause per i diritti umani, già nei primi anni Cinquanta si schiera a favore dei neri, vicino al suo inseparabile amico, il grande Sammy Davies Jr. Fino all'ultimo, non si sottrae alla beneficenza a favore dei bambini e delle classi disagiate. La sua stella non conosce ombre. Tra le tante accuse mosse a Frank Sinatra c'è quella di legami con la mafia, soprattutto con il gangster Sam Giancana, proprietario di un Casinò a Las Vegas. Ben più sicuri, i nomi dei suoi più cari amici: da Dean Martin a Sammy Davis Jr, a Peter Lawford. Tra gli ultimi omaggi che l'America tributa a questo grande showman, un regalo speciale per i suoi ottant'anni, nel 1996, per i suoi occhi blu, l'Empire State Building per una notte si illumina d'azzurro, tra coppe di champagne e gli inevitabili festeggiamenti, cui The Voice è abituato. Lo stesso omaggio è stato ripetuto anche in occasione della sua morte. Il suo patrimonio, spartito tra la beneficenza ed i suoi legittimi eredi, si valuta intorno ai 360 miliardi di lire.

Faber

venerdì 9 maggio 2008

Un valore: la memoria!

Non dimentichiamo cos'è il terrorismo e le loro vittime!




Il 9 maggio di 30 anni fa moriva Aldo Moro, il suo cadavere venne ritrovato nel bagagliaio di una Renault 4 in via Caetani, tra piazza del Gesù, sede della Dc, e via Botteghe Oscure, quartier generale del Pci, il presidente Moro "fu freddamente ucciso con disumana ferocia da chi tentava inutilmente di impedire un programma coraggioso e lungimirante". Aldo Moro è stato cinque volte Presidente del Consiglio dei ministri e presidente del partito della Democrazia Cristiana, venne rapito il 16 marzo 1978 ed ucciso il 9 maggio successivo da appartenenti al gruppo terrorista delle Brigate Rosse. Moro è stato uno dei pochi "veri" uomini politici italiani, era un mediatore capace e abile, come pochi, nella gestione e nel coordinamento delle correnti politiche esistenti all'interno della DC. Convinto sostenitore della forma di coalizione politica del cantrosinistra, fu ostacolato quasi da tutti, perfino dai conservatori delle così dette "file clericali", tanto che il 16 marzo del 1978, dopo notizia del rapimento dell'Onorevole Aldo Moro per mano delle Brigate Rosse, il Cardinal Siri commenterà la notizia dicendo: "Ha avuto ciò che si meritava". Militò con Giulio Andreotti, nella Federazione Universitaria Cattolica Italiana, della quale fu presidente nazionale dal 1938 al 1941. Nel 1943, con l'aiuto di alcuni amici fondò un periodico, chiamato "La Rassegna", che purtroppo, uscì fino al 1945. Nel 1945, dopo essersi sposato, diventò presidente del Movimento Laureati dell'Azione Cattolica e direttore della rivista "Studium". Nel frattempo, aveva iniziato ad interessarsi di politica, inizialmente mostrò attenzione alle componenti della "destra" socialista, successivamente però, il suo forte credo cattolico lo trasportò verso il movimento democristiano, del quale ne fu fondatore, da subito lasciò trapelare la sua tendenza democratico-sociale, aderendo alla componente dossettiana, avvero la "Sinistra della DC". Nel 1946 divenne vicepresidente della Democrazia Cristiana e fu eletto all'Assemble Costituente, entrò a far parte della Commissione che si occupò di redigere il testo costituzionale. Nel 1948 fu eletto deputato al parlamento, ricevette la nomina a sottosegretario agli esteri nell' ufficio di gabinetto di De Gasperi (altro grande pilastro della politica italiana che "fu"). Fu professore di diritto penale all'Università di Bari e nel 1953 fu rieletto alla Camera, ove fu presidente del gruppo parlamentare democristiano, nel 1955 fu ministro di Grazia e Giustizia nel governo Segni e l'anno dopo risultò tra i primi eletti nel consiglio nazionale del partito durante il VI congresso nazionale del partito. Da Ministro della Pubblica Istruzione nei due anni successivi, con i governi Zoli e Fanfani, introdusse lo studio dell'educazione civica nelle scuole (oggi scomparsa, e ne paghiamo le conseguenze di un paese incivile), nel 1959 ebbe affidata la segreteria del partito durante il VII congresso nazionale, nel 1963, fu trasferito all'Università di Roma, titolare della cattedra di Istituzioni di Diritto e Procedura penale presso la Facoltà di Scienze Politiche. Fino al 1968 ricoprì la carica di Presidente del Consiglio alla guida di governi di coalizione con il Partito Socialista Italiano, insieme agli alleati tradizionali della DC: i socialdemocratici ed i repubblicani. Dal 1969 al 1974, ebbe l'incarico di ministro degli Esteri, per poi divenire nuovamente presidente del consiglio fino al 1976. Nel 1975 il suo governo conclude il Trattato di Osimo, con cui si sanciva l'appartenenza della Zona B del Territorio Libero di Trieste alla Jugoslavia.Nell'agosto del 1975 Pier Paolo Pasolini lanciò un appello dalle colonne del Corriere della Sera, affinchè venisse pocessata pubblicamente la DC, Aldo Moro rispose con un lungo discorso al parlamento, in cui difese l'operato della DC e dei suoi uomini, pronunciando la famosa frase: "Non ci lasceremo processare in piazza".Grazie a questi avvenimenti fu uno dei leader politici a cui prestarono maggior attenzione al progetto del "Compromesso storico" di Enrico Berlinguer, che nell'anno precedente pubblicamente aveva fatto lo strappo con Mosca, rendendosi quindi accettabile agli occhi democristiani. Il segretario nazionale del Partito Comunista Italiano aveva infatti proposto una innovativa solidarietà politica fra i Comunisti, Socialisti e Cattolici, in un momento di profonda crisi economica, sociale e politica in Italia. Agli inizi del 1978 Aldo Moro, allora presidente della Democrazia Cristiana fu l'esponente politico più importante fra coloro che individuarono una strada percorribile per un governo di "solidarietà nazionale" che includesse anche il PCI, sia pure senza suoi ministri nella prima fase di attuazione. Nel giorno della presentazione del nuovo governo guidato da Giulio Andreotti, il 16 marzo 1978, l'auto che trasportava Aldo Moro dalla sua abitazione alla Camera dei Deputati fu intercettata in via Mario Fani da un commando delle Brigate Rosse, in pochi secondi, i terroristi uccisero la scorta e sequestrarono il presidente della Democrazia Cristiana, dopo una prigionia di 55 giorni il cadavere di Aldo Moro venne ritrovato il 9 maggio nel cofano di una Renault 4 a Roma, nell'ormai famosa via Caetani.

Faber & Fede (furiosa!)



Un pò di "storia" per tutti coloro che non sanno chi sia stato ALDO MORO (molti ragazzi intervistati da "Matrix" non sapevano chi fosse...) Per questo vi invitiamo a vedere la fiction di canale5 in onda venerdì 9 e domenica 11 maggio.

lunedì 5 maggio 2008

Lascia anche tu un saluto!


Stamattina una tragica notizia sconvolge la comunità paladina, l'AMICO Antonio Librizzi, assessore al turismo e alla cultura, ci lascia improvvisamente, inutile specificare il VUOTO che lascia, sia sotto il profilo umano che professionale, non commenterò oltre la notizia per rispetto dei familiari ai quali tutto lo staff dell'Orlandino Furioso dedica un caloroso ed affettuoso abbraccio.
Vi invito ad aggiungere ai commeti del post solo le parole "Ciao Antonio", Vi ringrazio.

"Ciao Antonio!"

domenica 4 maggio 2008


L'Amicizia, uno dei doni più belli che la vita ci riserva, esso è anche uno dei più rari da trovare, è un fiore che coltivi con dedizione e che sboccia, col suo enorme splendore, quando meno te lo aspetti. La vera amicizia è muta, perchè non ha bisogno di parole. La vera amicizia è sorda, perchè non ha bisogno di ascoltare. La vera amicizia è cieca, perchè non ha bisogno di vedere. La vera amicizia è l'essenza stessa dell'essere, poichè senza di essa non avrei motivo di esistere. La vera amicizia non ha età, perchè è per sempre. La vera amicizia non conosce il tempo, perchè non chiede tempo, ma dà tempo. La vera amicizia non ha bisogno d'amore, perchè è amore.
Dedico questo post ad una persona speciale, con cui stasera ho avuto modo di parlare e riflettere sull'amicizia, riuscendo a portare un pò di luce nelle mie personali tenebre.
Grazie.

Faber

venerdì 2 maggio 2008

Riflettiamo

Non commento questo post....le immagini parlano da sole...
Il secondo video mi ha fatto rabbrividire...

Faber