Palermo 23 Maggio 1992, questa è una data che evoca uno dei più tristi ricordi della cronaca italiana, perchè in questa data muoiono Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta in uno degli attentati più feroci e vigliacchi della storia. Dimenticare quelle immagini è impossibile, le sensazioni di sconforto per la brutalità dell'atto, l'angoscia, il senso di impotenza, il disgusto, la tristezza, la rabbia, sono ancora vive nell'immaginario colettivo, ed oggi come ieri arrivano come una pugnalata. Personalmente provo ancora rabbia, a 16 anni dalla strage di Capaci e di quella di Via d'Amelio in cui persero la vita Paolo Borsellino e la sua scorta, rabbia che si alimenta quando, il primo politico italiano di turno si permette di infangare la memoria di coloro che sono stati e saranno sempre motivo di "ORGOGLIO" per tutta l'Italia "civile", in quanto "VERI SERVITORI DELLO STATO".
Dichiarare "eroi" gente come Vittorio Mangano è infangare la memoria di "TUTTE" le vittime della mafia, che adesso come allora non hanno la possibilità di difendersi, scusate il mio disgusto per tali affermazioni, ma, a mio avviso, è oltraggioso paragonare le vittime della mafia ad un uomo che fu condannato per associazione mafiosa.
Voglio concludere ringraziando, umilmente, tutti coloro che, con coraggio, si sono battuti e si battono contro la Mafia, mettendo a rischio uno dei doni più grandi che abbiamo, "LA VITA".
Faber
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