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domenica 18 maggio 2008

Riflessioni senza firma

Spesso mi domando quale sia il confine tra noi e gli altri.
Chi sono gli altri? Gli amici?Le persone con cui condividiamo qualcosa o quelle con cui invece non sentiamo proprio di avere niente in comune? Quindi anche i nemici sono altri.
Chi ci rispetta, ma anche chi puntualmente infrange il labile confine dell'educazione e della morale è "altro", giusto perchè essere vivente. Allora che fare in mezzo a tutta questa varietà di "altri"?
Conformarsi?Conviverci?
Io mi sono sempre sentita diversa dagli "altri"...che sia un bene o un male non lo so... ma sinceramente più mi guardo attorno e più sono contenta di aver scelto questa strada...
Se ci fossero più persone che si distaccassero dal peggio e cercassero di conseguire da soli il meglio...forse il mondo girerebbe al contrario...MA CHI DICE CHE NON SAREMMO TUTTI PIU' FELICI?

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Purtroppo o menomale siamo tutti diversi, nel modo di fare e di pensare, a mio avviso, nella vita bisogna distinguere le persone in conoscenti, amici-conoscenti, amici e "veri" amici.
Io li distinguo così:
"i conoscienti" è tutta quella gente che si conosce di vista o che magari ci si ha scambiato qualche parola.
"gli amici-conoscienti" è tutta quella gente con cui ci si esce ogni tanto, ci si scambia quattro chicchiere e quasi sempre non sono di grande simpatia o compagnia.
"gli amici" sono coloro con cui ci si è vissuto un periodo della vita e poi ognuno ha deciso di prendere strade diverse, oppure sono quelle persone che si sta imparando a conoscere, con cui ci esci spesso, con cui ci stai bene insieme e magari ci si aiuta a vicenda.
"i veri amici" (haimè!) sono rari, sono quelle persone con cui ci si riesce ad essere al 100% se stessi, a cui ci si confida anche il più grande dei segreti, a cui ci si affida la propria vita, il proprio cuore, la propria mente, per cui daresti la vita, quello con cui, magari, per questione di distanze, senti una volta al mese, ma quella volta è sempre magica. La vera amicizia non sente il peso del tempo, anzi la migliora.

Anonimo ha detto...

HA! Dimenticavo una cosa:
"chi puntualmete infrange il labile confine dell'educazione e della morale" di solito è gente che si tende ad allontanare, poichè, come già detto, è al di fuori dei paramentri o confini che ognuno di noi si prefigge.
Non è cattiveria la mia, ma quando si parla di continue "infrazioni" del proprio e personale "codice educativo" evidentemente tale individuo non è compatibile al proprio essere, quindi, al fine di non aggravare la situazione bisogna porre dei limiti valutando, in casi estremi, anche l'allontanamento dello stesso.