BENVENUTI!
Questo blog nasce per coloro che sentono il bisogno di avere a loro disposizione uno spazio dove poter confrontarsi, esprimere le proprie idee e opinioni senza discriminazioni di carattere politico, religioso, di razza e rimanendo sempre nei limiti del buon gusto e dell'educazione.


Diventa anche tu autore del blog!
Scrivi un Tuo articolo ed inviacelo per e-mail... Noi provvederemo a pubblicarlo!


martedì 25 novembre 2008

COMBOMASTAS "'U TAGGHIAMU 'STU PALLUNI...?!"

Un video-rap per raccontare la vita dei ragazzi nelle borgate palermitane, "u tagghiamu stù palluni" è un chiaro inno al contrasto alla criminalità organizzata, è la voce dei Combomastas a dare sonorità a questo inno cantato in palermitano stretto (presente nel video anche il noto comico palermitano Sasà Salvaggio). Una canzone e un video per farci ricordare cosa sono la prepotenza, la costrizione, il pizzo, la mafia, per far vivere la storia di uno come tanti, che nasce e cresce a Palermo, da "quannu è nnicu" a quando ormai comprende che si può fare qualcosa per gli altri: insegnare con la propria esperienza colma d'errori, raccontare la propria voglia di riscatto radicata nella sua Palermo Padrona che "si pigghia tutto!". Restare a Palermo e modificarla in meglio.
‘U tagghiamu ’stu palluni…?!" è la minaccia che i grandi, infastiditi, rivolgono ai ragazzini costretti a giocare per strada. Invece di comprendere che quello è l'unico spazio rimasto per inventarsi il diritto al gioco in una infanzia rubata, i grandi minacciano.
Il ragazzino cerca di sfuggire alla legge della strada, non vuole diventare spacciatore, non vuole andare a rubare, non vuole finire al riformatorio ma è dura fare le scelte giuste, studiare costa e magari dopo la laurea se trovi un lavoro lo accetti in nero, solo dopo un voto di scambio.
L'unica soluzione sembra quella di andarsene. Ma così non è più la propria vita, è solo un destino segnato. Solo un miracolo può liberarci dalla nuova pestilenza: ignoranza, mafia, prepotenza? O è la nostra determinazione, la nostra forza che ci fa accorgere che questa è una terra di cultura e civiltà, ci dobbiamo e vogliamo vivere, la dobbiamo e vogliamo cambiare: dobbiamo e vogliamo morire qua, non farci buttare inesorabilmente fuori dal nostro futuro.
Questo il senso del brano. Una bella canzone, ben fatta, che porta quindi con sé una valenza educativa molto importante. Per riflettere su un tema che deve esser caro non solo a noi siciliani ma a tutti quanti gli italiani.

Faber

Nessun commento: